Seguire le tracce

Il motore curiosità

Era un pomeriggio grigio e noioso, cose da fare ne avevo, certo, ma non avevo la spinta per cominciare. Dopo una camminata all’aperto in compagnia di un’amica, sono rientrata con una curiosità.

Al lavoro ieri abbiamo parlato dei fiori australiani. In farmacia abbiamo le essenze floreali combinate ed ero curiosa di capire in quale di queste fosse presente il fiore di cui stavamo parlando. Prendo il libro che ho sui fiori australiani (Medicina Tradizionale Cinese e Fiori Australiani di Anna C.Golzi) e prendo anche il catalogo dei fiori.

Pink Flannel Flower

Mi leggo le descrizioni complete di alcuni di questi finchè la mia attenzione non cade su Pink Flannel Flower. Si tratta di un fiore che appartiene alla famiglia delle margherite, cresce solitario e isolato. Al centro, questa margherita, è costituita da un gruppetto di piccolissimi fiori rosa.

In floriterapia, la sua essenza aiuta ad essere riconoscenti per tutti gli aspetti della vita e per quello che ci circonda. In particolare ci aiuta ad apprezzare le piccole cose della nostra vita, anche quei momenti che sembrano più insignificanti, un po’ come il mio pomeriggio grigio e noioso. Continuando a leggere la descrizione di Pink Flannel Flower, l’autore del catalogo cita Neale Donald Walsh, autore del libro ” Conversazioni con Dio”. In particolar modo fa riferimento a due domande che Walsh suggerisce di porci quando sentiam

o che qualcosa non va. Le due domande sono : “è questo che sono io?” e “cosa desidero fare ora?”.

Arrivare alle emozioni

Quello che mi piace così tanto della floriterapia è la sua capacità di arrivare alle emozioni. Avrei scelto, a dire il vero, la parola “lavorare” sulle emozioni, ma mentre lo stavo pensando ho capito che secondo me è più corretto pensare che la floriterapia arrivi alle emozioni e poi siamo noi effettivamente che ci lavoriamo.
Ne parlavo anche durante la camminata di prima con la mia amica Anna, prendersi cura di sè è un bell’impegno e non è nè facile nè scontanto, è un “lavorare” su di sè.
La floriterapia è uno strumento, una via, un buon consiglio che ci può aiutare a “sbloccare” certe situazioni e soprattutto metterci in contatto con le nostre emozioni e quindi noi stessi. Se ognuno di noi fosse il protagonista di una favola, la floriterapia potrebbe essere quell’aiuto che l’eroe riceve dall’aiutante ad un certo punto del suo percorso, quando è in difficoltà. Mi piace pensare che se ognuno di voi è l’eroe della propria favola, il farmacista è l’aiutante che, proprio quando serve, spunta fuori dal nulla con i suoi rimedi naturali.

Favole a parte, come è finito il mio pomeriggio?

Ho seguito le tracce, quelle che la mia curiosità mi ha fatto notare e ho guardato il film che mi ha suggerito in un qualche modo Pink Flannel Flower, ovvero “Conversazione con Dio” tratto dal libro di Walsh citato nel catalogo dei fiori australiani.
Devo dire che è stato molto interessante, ma soprattutto ho sentito che era quello che volevo davvero fare, e, farlo, mi ha dato ora l’energia per fare anche tutte le altre cose che prima non avevo la spinta di fare.
Coltiviamo la curiosità e seguiamo le sue tracce. Dove ci porterà?

Cristina