Intestino e approccio omeopatico
In questo articolo potete trovare un suggerimento di lettura interessante, riflessioni mirate ad una maggiore conoscenza del nostro corpo, in modo particolare il nostro intestino. Rivediamo il concetto di regolarità intestinale e scopriamo come l’approccio omeopatico può esserci di aiuto.
Inoltre, in fondo, troverete un link a materiali utili per il consiglio integrato in farmacia e parafarmacia.
Buona Lettura.
Letture illuminanti
Pochi mesi fa mi sono nuovamente imbattuta nella lettura de “L’intestino felice”, un libro, a mio avviso, a dir poco illuminante in cui l’autrice Giulia Enders, laureata in Microbiologia e Igiene presso l’Università di Francoforte, con un linguaggio semplice e divertente, ci spiega perché ingrassiamo oppure perché siamo predisposti ad allergie ed intolleranze alimentari, ma soprattutto ci svela i segreti dell’organo meno considerato del nostro organismo: l’intestino.
In effetti nella quotidianità del mio lavoro una grossa percentuale di clienti entra in farmacia avanzando richieste inerenti a disturbi intestinali che spaziano dal semplice gonfiore a stipsi, dissenteria fino alla sindrome del colon irritabile. Il disagio manifestato da ognuno di loro è così importante che sembrano disposti a tutto pur di trarre un po’ di sollievo da situazioni tendenzialmente protratte da diverso tempo.
Infatti alla luce delle diverse teorie circa la connessione cervello-intestino è ormai consolidato affermare che un intestino malfunzionante possa influenzare negativamente la quotidianità di ognuno di noi contribuendo addirittura all’instaurarsi di stati di stress, ansia e perfino di depressione. Ecco perché, come scrive la Enders, l’intestino non deve essere considerato come la parte del corpo nota semplicemente per i suoi mucchietti marroni e le sue infinite variazioni per tromba!
“Non siamo influenzati solo dal grande mondo in cui viviamo, bensì anche da quello piccolo che vive in noi. E il fatto che la situazione cambi per ogni individuo rende il tutto ancora più interessante.”
Il concetto di regolarità intestinale
Il viaggio alla scoperta dell’intestino oggi si concentra sulla stitichezza (o stipsi), termine con cui viene comunemente definita un’evacuazione difficoltosa accompagnata dalla sensazione di svuotamento intestinale incompleto. Tendenzialmente per rientrare in questa categoria si possono aggiungere altri fattori ovvero la frequenza cioè l’andare al gabinetto meno di tre volte alla settimana e l’aspetto delle feci che devono essere particolarmente dure e capriniformi.
Generalmente il parametro più utilizzato per diagnosticare la stitichezza è la frequenza, ma in realtà, come anche l’omeopatia insegna, è una scelta errata. Sebbene sia lecito interrogarsi sul famoso concetto di regolarità intestinale ovvero su quante volte sia normale andare alla toilette, la risposta è troppo spesso influenzata da false convinzioni. C’è chi si scarica tutti i giorni e magari più volte al dì, chi un giorno sì e l’altro no, chi solamente un paio di volte alla settimana: non c’è nulla di giusto o sbagliato, tutto è variabile e soggettivo. L’importante è sentirsi bene nonostante la troppa o la poca assiduità, smettendo di manifestare a tutti i costi un atteggiamento quasi maniacale verso tale aspetto.
Il primo passo
L’eziopatogenesi di questo disturbo, prettamente femminile e radicato nella terza età, è associata a dieta incongrua, sedentarietà, gravidanza e mestruazioni, abuso di farmaci e sindrome del colon irritabile. Esistono vari livelli di stipsi: se ne può soffrire in modo passeggero come per esempio durante un viaggio o una malattia oppure semplicemente in periodi di stress; talvolta invece il disturbo diviene così ostinato tanto da cronicizzare. In ogni caso se si soffre di stitichezza significa che i muscoli e i nervi dell’intestino non sono in grado di coordinarsi per dare atto alla normale attività evacuativa.
“Il primo passo? Uno stile di vita sano e corretto.”
In caso di stipsi transitoria o non grave è possibile stimolare la funzionalità dell’intestino seguendo semplici e buone abitudini comportamentali:
- La dieta corretta prima di tutto! È raccomandato consumare frutta e verdura in abbondanza per l’elevato contenuto di fibre, sostanze che stimolano la parete intestinale ammorbidendo l’intera poltiglia alimentare. Le sole fibre fanno ben poco se non si beve a sufficienza in quanto, senza l’azione dell’acqua che le rigonfia, rimangono niente meno che massa dura.
- Bere molta acqua, per l’appunto! A maggior ragione se nel corpo c’è un deficit di liquidi.
- Non ti trattenere: quando scappa, scappa! La mancata evacuazione può indurire ulteriormente le feci peggiorando la stipsi.
- È bene assumere probiotici, ancor meglio se associati a prebiotici, per ripristinare la vitalità e la funzionalità intestinale.
- Infine fare qualche passeggiata in più non guasta! Infatti sembra che un’attività motoria, soprattutto se molto intensa, possa avere effetti positivi anche sulla motilità intestinale.
Un aiuto in più
“Lassativi: l’aiuto per gli intestini più pigri.”
Se non è sufficiente adottare uno stile di vita corretto per arginare il disturbo è necessario ricorrere alla grande famiglia dei lassativi, non necessariamente farmaci, ma anche integratori e dispositivi medici, che volenti o nolenti, riescono a smuovere anche gli intestini più pigri. Si tratta di una categoria eterogenea di prodotti, riconducibili a 4 classi di lassativi, il cui fine ultimo è quello di favorire il transito intestinale:
- OSMOTICI: sali (solfato di magnesio), zuccheri (lattulosio, sorbitolo, mannitolo) o minuscole catene (peg) che assorbono acqua per osmosi al fine di ammorbidire il più possibile la massa fecale.
- EMOLLIENTI (olio di ricino, glicerina, paraffina): modificano la consistenza delle feci rendendole meno dure.
- DI CONTATTO (bisacodile, senna, cascara): agiscono sulle cellule della parete intestinale aumentando le contrazioni e la peristalsi così da rendere possibile l’avanzamento delle feci lungo l’intestino.
- FORMANTI MASSA (metilcellulosa, crusca, isphagula, psyllium): essendo fibre insolubili, quindi non assorbibili, aumentano il volume della massa fecale.
L’approccio omeopatico
E l’omeopatia?
Anche con l’omeopatia è possibile raggiungere buoni risultati, basta armarsi di un briciolo di pazienza.
Giustamente la maggior parte delle persone non parla volentieri dell’aspetto delle proprie feci, ma l’omeopatia ci insegna a non tralasciare nulla al caso. La consistenza può sia fornirci un’idea circa la lentezza dell’intestino in questione, che aiutarci a capire i rimedi sintomatici o di fondo più adatti. Pertanto in linea generale possiamo affermare che le feci caprine sono proprie di Natrum Muriaticum, Magnesia Muriatica, Allumina, Plumbum e Opium; quelle voluminose sono tipiche di Bryonia e Graphites invece quelle mucose di Hydrastis e Graphites.
Vediamo alcuni rimedi nel dettaglio:
- ALLUMINA: il soggetto Allumina è la lentezza ad personam infatti defeca con una lentezza tale che è come se l’intestino fosse paralizzato. All’atonia muscolare intestinale si aggiunge la secchezza delle mucose che contribuiscono a rendere le feci dure e secche, similcaprine. È colui che tendenzialmente beve poco e, nonostante riesca a scaricarsi anche tutti i giorni, manifesta grande sforzo tanto da attaccarsi addirittura alla tazza del water con le due mani. A questa situazione ovviamente si possono aggiungere altri disturbi quali emorroidi e ragadi. È uno dei rimedi tipici della stipsi in gravidanza o nei bimbi, anche durante lo svezzamento; è il rimedio di coloro che per defecare devono urinare.
- NATRUM MURITICUM: il soggetto Natrum Muriaticum soffre di stipsi tenace con feci secche a forma di sterco di montone, stitichezza che può peggiorare durante le mestruazioni. È lo stitico per eccellenza, nonostante sia uno dei più grandi bevitori della materia medica; si scarica solo quando ci riesce. La secchezza della mucosa intestinale comporta dolore alla defecazione e bruciore all’evacuazione tanto che possono comparire ragadi anali. La lingua secca ed a carta geografica è un segno cardine di questo rimedio.
- BRYONIA: nel soggetto Bryonia tutto è lento così come la peristalsi intestinale. Soffre infatti di stipsi ostinata con assenza di stimolo; le feci sono voluminose, dure, secche e difficili da espellere nonostante beva grandi quantità di acqua.
- GRAPHITES: il soggetto Graphites è principalmente una donna che soffre di stipsi atonica con feci voluminose, nodose e secche che possono presentare pezzi di muco. E’ infatti il rimedio principale della mucorrea tipica dei bimbi in seguito a catarro o problemi digestivi.
- HYDRASTIS: è il rimedio della stipsi atonica, senza stimolo, usato soprattutto in gravidanza. Le feci sono piccole, dure e ricoperte da molto muco che provocano dolore durante e dopo la defecazione.
- NUX VOMICA: il soggetto Nux Vomica è un colitico: soffre di stipsi con stimoli frequenti ma inefficaci; ha sempre la sensazione che la defecazione sia incompleta ed insoddisfacente. È un individuo stressato e sedentario, la cui stipsi può derivare da diete errate o da abuso di lassativi.
Per concludere
Le sfumature che differenziano i rimedi tra loro sono così numerose e sottili che è meglio tralasciare il “fai da te”. Ciò che ha funzionato su un amico o un parente, non necessariamente migliorerà la tua condizione, ecco perché diviene ancor più fondamentale la competenza di farmacisti e medici specializzati per guidarti nella miglior scelta terapeutica.
Dott.ssa Maria Giulia Pelizzi
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