Le emorroidi sono dei piccoli cuscinetti costituiti da una complessa struttura vascolare e connettivale, posti nel canale rettale esplicano una funzione di continenza e proteggono anche lo sfintere anale al passaggio delle feci.
Il loro lavoro lo esplicano quindi in modo silenzioso, ma di tanto in tanto ci accorgiamo di loro ovvero quando si infiammano e si rigonfiano portandoci ad esclamare: “Ho le emorroidi!!”
In realtà il termine corretto è malattia emorroidaria, in cui questi semplici cuscinetti ad un tratto si fanno sentire dando tutta una serie di sintomi come:
- Prurito insistente
- Dolore
- Senso di peso nella zona rettale
- Sanguinamento, ecc.
Il disturbo emorroidario inoltre, si può classificare in quattro gradi o stadi con caratteristiche differenti:
- 1° Grado: i cuscinetti aumentano di volume e si può accusare un piccolo fastidio, prurito e sanguinamento.
- 2°Grado: prolasso dei cuscinetti emorroidari con rientro spontaneo dopo defecazione.
- 3°Grado: prolasso dei cuscinetti emorroidari durante la defecazione con necessità di manovre manuali per ridurre il prolasso.
Oltre al semplice prurito si può accusare anche dolore, sanguinamento e lieve incontinenza.
- 4°Grado: prolasso esterno ormai permanente indipendentemente dalla defecazione con prurito intenso, dolore, sanguinamento e incontinenza fecale.
Ma perché proprio a me?!
Questo disturbo non colpisce a caso, ma ha delle cause ben precise, prime fra tutte uno stile di vita scorretto, perché bere poco, apportare poca fibre mangiando poca frutta e verdura, fumare, la scarsa attività fisica e indossare indumenti troppo stretti, sono tutti fattori che portano a sviluppare il disturbo emorroidario.
La stitichezza oppure una diarrea improvvisa possono essere fattori scatenanti, perché le feci al loro passaggio provocano traumi ripetuti sui cuscinetti facendoli infiammare.
Se la pigrizia, a volte alimenta il disturbo, anche certi tipi di sport come il ciclismo possono farlo scatenare, perchè per un certo lasso di tempo si esercita una pressione ed uno sfregamento ripetuto della zona.
Anche il ciclo mestruale e la gravidanza sono momenti delicati della vita della donna in cui le emorroidi si fanno sentire in modo particolare.
Nella sindrome premestruale si assiste ad un aumento della congestione pelvica, con un maggior afflusso di sangue a livello emorroidario, inoltre l’aumento del progesterone riduce la peristalsi intestinale, causando con maggiore stitichezza nel periodo che precede il ciclo.
Tutto ciò causa una maggiore congestione e pressione sui vasi emorroidari, sfociando in una dilatazione e infiammazione tipica del disturbo.
Anche in gravidanza otteniamo lo stesso risultato, poiché l’utero via, via aumenta di volume comprimendo intestino ed emorroidi. L’aumento di estrogeno e progesterone, causa un rallentamento dell’attività intestinale ed una fastidiosa stitichezza che spesso affligge le donne in dolce attesa.
Un buon stile di vita: il primo vero alleato!
Per fare in modo che le emorroidi continuino a fare il loro lavoro senza farsi sentire, bisogna condurre uno stile di vita sano:
- Bere almeno 1,5 L di acqua al giorno
- Mangiare frutta e verdura, per apportare fibre all’intestino per ridurre la stitichezza
- Fare attività fisica per ridurre la congestione nella zona pelvica e favorire il ritorno venoso
- Ridurre al minimo caffè, cioccolata, alcolici, cibi grassi, insaccati, ecc.
Se questo non dovesse essere sufficiente lasciamo spazio alla Natura con valide soluzioni…
La Natura ci viene in soccorso.
Diverse piante possono essere di aiuto nella crisi emorroidaria prime fra tutte il Rusco T.M., che grazie alle sue proprietà astringenti, antinfiammatorie e decongestionanti, può essere usato per ridurre l’edema e il dolore.
Un altro alleato è rappresentato dal Meliloto T.M. che grazie alla sua azione sul microcircolo, favorisce il ritorno venoso e la circolazione linfatica, riducendo l’edema.
In ultimo l’Ippocastano T.M., che risulta molto efficace riducendo il dolore, il gonfiore e il sanguinamento, avendo una buona attività antiedemigena, antinfiammatoria ed antiemorragica.
Durante la crisi emorroidaria possiamo assumere 40 gocce di ciascuna T.M. tre volte al giorno in poca acqua.
Applicare localmente creme a base di Elicriso, Amamelide o Rusco più volte al dì anche prima e dopo l’evacuazione possono essere utili per alleviare il dolore, il bruciore e decongestionare le emorroidi infiammate.
Omeopatia: ad ognuno il suo rimedio!
È vero, apparentemente molti di noi accusano sintomi molto simili (prurito, dolore, bruciore, ecc.), ma ognuno di noi descrive il dolore in modo diverso, vive il disturbo in modo del tutto personale e anche come migliora o peggiora il disturbo è assolutamente unico.
Facciamo degli esempi:
Aesculus Hippocastanum: il soggetto Aesculus sente una sensazione di pienezza, di pesantezza nel retto e il dolore è descritto come “tanti spilli” o” bastoncini” nel retto. Peggiora con il calore, per esempio in estate, stando in piedi, insomma con tutto ciò che aumenta ed aggrava la congestione pelvica e migliora con applicazioni di freddo e facendo un esercizio moderato e prolungato, come una semplice camminata. Si possono assumere 5 granuli alla 6 CH 3 volte al dì.
Nux Vomica: è un soggetto con una vita molto frenetica, sotto pressione, irritabile, collerico, amante dei cibi gustosi, speziati; essendo sotto stress abusa di caffè, alcolici, a volte avendo la sensazione di non riuscire ad evacuare bene e completamente, abusa anche di lassativi e così facendo le emorroidi si infiammano dando dolore, prurito che migliora con il fresco e dopo l’evacuazione. In queste persone Nux Vomica 9 ch, 5 granuli tre volte al dì può essere utile.
Arsenicum Album: in questo caso il dolore è come fuoco, molto bruciante e il dolore è spossante, ma ha una particolarità…il soggetto arsenico per migliorare il dolore userà il caldo, come semicupi tiepidi per esempio, oppure una doccia calda gli dà giovamento nonostante il bruciore!! In questo caso si può assumere il medicinale alla 9 CH, 5 granuli tre volte al dì.
Questi sono solo alcuni esempi, ma vedete quante differenze, ma ognuno di noi può avere la sua cura personalizzata e mirata affidandovi ai consigli del proprio farmacista di fiducia.
Dott.ssa Cristina Pergola