Codice Deontologico e Omeopatia

La differenza tra lavoro e professione, nonostante i due termini siano spesso utilizzati come sinonimi l’uno dell’altro, è ben marcata.

 

Bellissima immagine fotografata dalla nostra Alessandra davanti alla Farmacia All’Insegna del Moro in Piazza Duomo a Firenze.

Fare il farmacista significa svolgere una professione che, come tale, richiede conoscenze scientifiche e competenze specifiche acquisite dopo il conseguimento della laurea magistrale comprensiva di tirocinio professionale che, a sua volta, consente il raggiungimento di abilità professionali.

 

Tuttavia possedere il solo titolo accademico non è sufficiente poiché per svolgere l’esercizio della professione di farmacista, indipendentemente dalla posizione lavorativa ricoperta, è requisito fondamentale l’iscrizione all’Albo professionale presso l’Ordine competente per il proprio territorio.

 

Ma ovviamente non è finita qui. Come affrontato nell’articolo sulla formazione per garantire la continuità del programma di “tutela della salute”, ma soprattutto per divenire figure complete e versatili è necessario partecipare costantemente ad attività di formazione ed aggiornamento (oltre a quelli obbligatori previsti dal programma nazionale ECM) e perché no proseguire il percorso di studio con master, corsi di alta formazione o di perfezionamento sulla base delle proprie preferenze e predisposizioni.

 

 

 

Perché la nostra professione è subordinata all’iscrizione all’Albo posto, tra l’altro, sotto la sorveglianza dello Stato?

 

La risposta è semplicissima ovvero il nostro operato non solo deve rispondere ad una formazione tecnico-scientifica di alto livello bensì deve essere affidato a persone con particolari requisiti morali.

 

Ecco entrare in gioco il concetto di deontologia professionale.

Non si tratta di una nozione complessa ed incomprensibile, tutti noi ne abbiamo sentito parlare e talvolta è bene rammentarne la sua esistenza e funzione.

 

Per definizione parliamo  di un codice di comportamento con efficacia normativa a cui ciascun professionista deve attenersi per lo svolgimento della propria professione.

 

In riferimento al nostro specifico caso, tutti noi farmacisti siamo tenuti a conoscere e soprattutto a rispettare le norme ed i principi contenuti, anche al di fuori dell’esercizio della professione, sia a garanzia di ogni singolo individuo che a tutela dell’etica, della dignità e del decoro della nostra attività.

 

Il nostro codice non è statico, ma viene aggiornato a seconda delle necessità e dell’evoluzione dell’attività professionale e parlando più nel dettaglio di come il nostro codice deontologico affronti il tema delle medicine non convenzionali, troviamo già nell’ art.3 (Libertà, indipendenza e autonomia della professione) al punto “e”, tra i doveri generali del farmacista, quanto segue :

 

“promuovere e divulgare trattamenti scientifici validati dalle Autorità competenti e quindi di comprovata efficacia, anche con riferimento alle medicine non convenzionali”.

Come trovate nel commentario del Codice Deontologico che potete trovare su www.fofi.it , “la lettera e) del comma 1 tiene in considerazione la crescente importanza in ambito sanitario delle c.d. Medicine non convenzionali così come individuate dall’Accordo 7 febbraio 2013 della Conferenza Stato-Regioni, con il quale vengono disciplinati i criteri e le modalità per la certificazione di qualità della formazione e dell’esercizio dell’agopuntura, della fitoterapia e della omeopatia.”

 

Vi è poi l’ art.6, completamento dedicato alle medicine non convenzionali, che specifica i seguenti concetti:

 

  1. Il farmacista, nell’ambito delle sue competenze e prerogative professionali, garantisce un’informazione corretta e veritiera finalizzata ad evitare che il paziente si sottragga da trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia.

 

  1. Il farmacista si impegna ad estendere la propria competenza professionale alle medicine non convenzionali.

 

 

Nel commentario trovate poi la spiegazione, che vi riportiamo di seguito :

 

“L’articolo si riferisce, in particolare, all’esercizio da parte del farmacista delle discipline dell’omeopatia e della fitoterapia, individuate anche nel citato Accordo 7 febbraio 2013 della Conferenza Stato-Regioni (……). L’omeopatia è, inoltre, espressamente riconosciuta dal D.Lgs. 219/2006 che definisce e disciplina i medicinali omeopatici. In tal senso, il farmacista, per il ruolo che gli è riconosciuto, è tenuto ad estendere la propria competenza professionale anche alle medicine non convenzionali espressamente disciplinate dalla normativa e a fornire al paziente l’assistenza necessaria per la scelta di trattamenti terapeutici idonei per la tutela della sua salute, ove necessario raccordandosi con il medico.”

 

Perché abbiamo voluto parlarvi di questo?

 

Ci sono ancora tante persone, anche tra i nostri colleghi purtroppo, convinte che le medicine non convenzionali siano qualcosa di mistico o misterioso, non ben definito o approvato. In realtà, leggendo queste poche righe, inserite in un testo importante e ufficiale come il nostro codice deontologico, emerge quanto importanti siano diventate anche la fitoterapia e l’omeopatia per il cittadino e di conseguenza per la nostra professione e formazione.

 

Peggio di non consigliare l’omeopatia esiste solo il consigliarla nel modo scorretto e purtroppo alcuni fatti recenti lo confermano.

 

Nella nostra esperienza, studiare omeopatia ci ha permesso di imparare meglio tanti aspetti che riguardano le patologie dell’essere umano, ma anche tanti aspetti dell’essere umano stesso.

 

La curiosità che ci ha fatto intraprendere questo percorso di studi ci ha permesso di ampliare il nostro punto di vista e di voler capire sempre di più come certe cose siano così incredibilmente legate tra loro, spesso sotto il nostro naso senza che la maggior parte di noi se ne accorga.

 

Come dice il dott. Turinese, in uno dei suoi libri, “Curare non è solo prescrivere”, ma anche un “prendersi cura” del paziente e noi farmacisti abbiamo un ruolo importante in questo.

Noi li ascoltiamo e cerchiamo di risolvere i loro problemi, fin dove possiamo arrivare e la fitoterapia e l’omeopatia rappresentano, dal nostro punto di vista una grande opportunità terapeutica.

Nel nostro piccolo, con il Farmacista Omeopata, ci auguriamo di poter contribuire ad una corretta informazione e formazione su questi argomenti a noi così cari e per noi così preziosi per un consiglio professionale completo.

 

Risorse utili :

Modelli psicosomatici. Un approccio categoriale alla clinica di Luigi Turinese edito da Elsevier, 2009

Link fofi http://www.fofi.it/

Link CODICE DEONTOLOGICO DEL FARMACISTA Approvato dal Consiglio Nazionale in data 7 maggio 2018 CON COMMENTARIO Approvato dal Consiglio Nazionale in data 11 ottobre 2018 http://www.fofi.it/doc_fofi/codice_deontologico_commentario_2018

 

Dott.sse Maria Giulia Pelizzi e Cristina Scaglianti